L’Italia, con una tradizione culinaria che fa invidia al mondo, sta mostrando che anche il settore della pasta, pilastro della dieta mediterranea e simbolo di cultura e tradizione, può evolvere verso la sostenibilità. Il settore, che genera un fatturato annuo superiore ai 5 miliardi di euro e impiega oltre 10.000 dipendenti distribuiti in 120 imprese, sta adottando misure concrete per ridurre l’impronta ambientale e migliorare l’efficienza energetica.
Pasta e Sostenibilità: La Nuova Ricetta del Successo
La transizione verso pratiche più sostenibili nel settore della pasta non è solo una questione di responsabilità ambientale, ma diventa anche un fattore di competitività e innovazione. Tra le strategie adottate, spiccano:
- Energie Rinnovabili: L’adozione di fonti energetiche rinnovabili sta diventando sempre più frequente, con aziende come Barilla che guidano il cammino attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici. Questi sistemi non solo contribuiscono a ridurre le emissioni di CO2 ma permettono anche un notevole risparmio sulle bollette gas e luce.
- Efficienza Energetica: La riduzione del consumo energetico è ormai un obiettivo prioritario. Attraverso l’ottimizzazione dei processi produttivi e l’innovazione tecnologica, le aziende stanno diminuendo significativamente il proprio fabbisogno di energia, riducendo così le spese per la bolletta della luce e del gas.
- Gestione Sostenibile delle Risorse: Il risparmio idrico e una gestione più efficiente dei rifiuti rappresentano altri importanti pilastri dell’impegno verso la sostenibilità. Iniziative volte a ottimizzare l’uso dell’acqua e a promuovere il riciclo contribuiscono a minimizzare l’impatto ambientale dell’intero settore.
Pionieri della Sostenibilità: i Pastifici italiani più Green
Barilla si distingue non solo per il suo impegno nell’installazione di impianti fotovoltaici ma anche per aver investito oltre 10,9 milioni di euro in iniziative ambientali. Recentemente, l’azienda ha annunciato di aver ridotto l‘utilizzo di plastica vergine del 25% grazie all’introduzione di materiali riciclati nel packaging dei propri prodotti. Inoltre, Barilla sta esplorando attivamente l’uso di bioplastiche e altri materiali compostabili per oltre il 30% delle sue linee di prodotto, con l’obiettivo di raggiungere il 100% di packaging riciclabile, compostabile o riutilizzabile entro il 2025. Questi sforzi hanno portato per ora a diversi risultati:
- Una riduzione del 32% delle emissioni di gas serra.
- Un calo del 24% nei consumi idrici per tonnellata di prodotto finito rispetto al 2010.
Altre aziende come De Cecco e La Molisana stanno seguendo l’esempio, adottando misure simili per ridurre il consumo energetico e sfruttare le energie rinnovabili, dimostrando che l’industria della pasta può essere al tempo stesso tradizionale e all’avanguardia. De Cecco ha diminuito le sue emissioni di gas serra dell’11%, utilizzando oltre il 50% dell’energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili.
Tradizione e innovazione per la pasta del futuro
L’industria della pasta italiana sta dimostrando che è possibile conciliare produzione su larga scala e sostenibilità ambientale. L’impegno verso l’utilizzo di energie rinnovabili, la riduzione del consumo energetico e una gestione più attenta delle risorse naturali non solo beneficia l’ambiente ma rappresenta anche un modello di business innovativo e responsabile. Con queste iniziative, il settore della pasta conferma che innovazione e tradizione possono andare di pari passo verso la creazione di un futuro sostenibile per tutti.
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